E la prima è andata.
Mercoledì 27 maggio sono saliti sul palco dell’Uniradio Music Festival i Peter Piper e i Macòla & Vibronda, per il primo appuntamento della rassegna musicale dedicata all’underground italiano creata e curata da Uniradio Cesena. Ma non c’era “solo” la musica.
C’erano delle persone eleganti che pensavano di presentare il Festival di Sanremo, c’erano alcuni che abbaiavano o ululavano per richiedere una canzone, ce n’erano altri che sono passati da uno stato cosciente all’inconsapevolezza grazie a sostanze psicotrope e, infine, c’era chi gironzolava ansiosamente senza meta, chi era lì dalle 4 di pomeriggio e chi pregava che andasse tutto perfettamente.
C’era il banchetto della Color Vibe di Cesena, il tavolo del Centro Pace, i gadget delle associazioni e i moduli per partecipare al progetto Uniradio, tutto accompagnato deliziosamente da un’onestissima birra, dal vinaccio, dal long island o dalla tequila, grande compagna delle serate importanti.
Ogni volta che si organizza un concerto è sempre come una piccola scommessa. “Chissà se questo gruppo sarà in grado di stare sul palco ed essere coinvolgente, chissà se l’altro gruppo piacerà, chissà se riusciremo a fare casino senza far arrivare i carabinieri, chissà se riuscirò a tornare a casa sobrio”.
Già aver vinto contro le divinità della pioggia, dei fulmini e dei tuoni è stata una grande soddisfazione. Però, vedere sul palco dei giovani artisti e un pubblico totalmente conquistato dalla musica, dai ritmi e dalle parole è stata la reale vittoria.
Erano due gruppi molto diversi tra loro, ma capaci allo stesso modo di creare una suggestiva unione con il pubblico. I Peter Piper sbarbatelli, incoscienti, entusiasti, elettrici, schizofrenici, forse a volte folli ed esagerati, ma già bravi musicalmente e con un ottimo potenziale. I Macola & Vibronda, d’altro canto, esperti, sicuramente più barbuti, rilassati, disponibili, precisi, armoniosi, avrebbero potuto continuare a suonare per 4 ore senza stancare nessuno, bravi a capire la situazione, ad adattarsi al pubblico e a Uniradio.
Si parte dalla musica e si torna alla musica. Uniradio è anche questo. Musica in rotazione 24 ore su 24 ogni giorno e musica dal vivo, quando si può. Al centro sempre il volontariato, l’impegno disinteressato nel creare qualcosa, una situazione godibile, un momento bello da vivere per tutti.