Questo è dedicato, con una sottile cattiveria, all’arte del melenso. La lingua sconfinata e mielosa, prima espressione di ardore poi canale di sbocco per materiale viscerale. Tra la brace calda, ardente, utile e la pallavolo, o un tentativo di pallavolo, con il pericolo della perdita, della palla soltanto. La brace e la pallavolo, in mezzo l’utilizzo ostentato delle lingue. Tutto questo attraversato da una caraffa di vino, l’unica cosa che davvero possa mitigare gli spiriti maligni e che possa portare gioia reale ai nostri corpi. Altro che robe melense, altro che pallavolo. La risposta a tutto, almeno oggi, è vino.